RIPRODUTTORI ETEROGENEI

a cura di Massimo Brognoli



Il latte è un prodotto ‘eterogeneo’.
Da un punto di vista chimico, il latte è apparentemente un miscuglio omogeneo ma in realtà è eterogeneo: osservandolo al microscopio, infatti, si nota che è formato da particelle di grasso immerse in un liquido trasparente. Da qui proviene la definizione di eterogeneo: “qualsiasi gruppo di cose, opinioni o persone che apparentemente sembrano uguali o uniformi ma che nel dettaglio sono composite e differenti”. L’introduzione, però, non vi deve portare fuori strada: l’eterogeneità è un valore positivo perché offre l’opportunità di trovare soluzioni alternative che altrimenti non verrebbero mai a galla se tutto fosse omogeneo.

 

Attualmente in Cosapam collaboriamo con allevamenti di diverse tipologie, che vanno dalle 30 vacche a conduzione familiare ai 1.000 capi a conduzione organizzata con i vari dipendenti. Le differenze si trovano anche nel territorio (in collina aspettando la pioggia o in pianura con grandi estensioni per la maggioranza irrigue). Differenti anche per indipendenza da foraggi e materie prime, alcuni allevamenti sono autonomi quasi al 90% dell’alimentazione mentre altri acquistano più del 50% degli alimenti sul mercato. Queste differenze spesso cambiano radicalmente l’organizzazione e la gestione dell’allevamento stesso. A queste diversità si aggiunge anche la destinazione del latte prodotto, che passa dalla lavorazione del latte alimentare alla produzione di formaggi freschi e di media stagionatura fino ad arrivare ai re dei formaggi, Grana Padano e Parmigiano Reggiano, a lunga stagionatura. Chi lavora il latte, sempre più spesso richiede una qualità migliore.

 

Tutta questa lunga premessa per parlare di tori, o meglio di riproduttori ? Ebbene sì! I riproduttori moderni devono essere in grado di soddisfare tutte queste variabili: tipologie di allevamento, di territorio, di alimentazione e di destinazione del latte. Le richieste non sono mai state così ‘eterogenee’ come oggi premettendo, o meglio sottintendendo, che tutti vogliono ‘fare il latte’. Ma…:

 

  • … quanto latte?
  • … con che tipo di qualità?
  • … con quali animali?
  • … con quale durata in stalla?

 

La risposta più ovvia sarebbe ‘che soddisfi tutti i requisiti’, ma sappiamo tutti, per esperienza, che se volessimo ‘il Toro che fa tutto’, dovremmo usare un riproduttore con dati medi un po' in ogni indice, con un miglioramento lento e poco efficace. In selezione è sempre meglio limitare gli obiettivi a quelli prioritari, cercando di non peggiorare quelli meno importanti.

 

Per entrare nello specifico, ho deciso di parlare di quattro riproduttori, o meglio quattro capostipiti ‘eterogenei’ che, per loro natura, sono estremamente diversi tra loro ma che hanno come punto di forza proprio la loro diversità e riassumono la risposta di Cosapam alle differenti richieste degli allevatori.

 

LIONEL: con oltre 3300 libbre a latte, questo Frazzled x Montross x Supersire è la risposta alla prima domanda. Certo non troveremo il tipo, ma con questa produzione e con 101 libbre di proteina totale e gestionali di tutto rispetto, penso che si possa usare su un consistente numero di vacche. Contestualmente ad altri tori con le stesse caratteristiche a latte tra cui  Duke, Hardrock, Rocketfire, Tahiti e Alphabet, Lionel è la risposta a chi vuole aumentare in modo deciso la spinta a latte della mandria.

 

RENEGADE:  +0,20 GR%, +0,09 a PR% e KBB. Basterebbero già queste informazioni per definire questo riproduttore come un grande della razza ma aggiungendo il latte che non manca, una buona conformazione morfologica e ottimi gestionali, questo fuori linea e tutta la sua progenie che va da Parfect, a ZZtop, a Bigshot e Capone, citandone solo alcuni, è veramente la risposta per chi vuole migliorare la qualità del latte.

 

DOC: 3,46 Tipo - 2,27 ICM - 2,10 A&P. Tori con questi dati morfologici se ne erano già visti, ma che unissero al tipo anche il latte 1600 e 3,5 a longevità non si era mai visto. DOC ha segnato una nuova epoca per il tipo, non più fine a se stesso quale valore estetico ma inserito a pieno titolo nelle stalle a produzione per un uso correttivo in animali che necessitano di forza, ottime  mammelle e buoni arti e piedi. Oltre ai sui figli, mi piace citare altri due tori a catalogo con le stesse caratteristiche dei ‘non solo tipo’: Luster-P e Level.

 

TRY ME: 7,4 PL - 2,77 Cellule - 3,1 F.I.: questo riproduttore si affaccia con le prime figlie ai vertici delle classifiche TPI. I suoi punti di forza sono questi impressionanti gestionali uniti a una buona produzione e qualità del latte che lo completano. La linea è una di quelle che non si dimenticano: Resolve (figlio di Jedi) x Profit x Jabir. Insieme con Husky, Try Me costruisce quella tipologia di vacche che tendenzialmente interessa alle stalle commercial, e cioè animali di taglia media con meno problemi possibili, capaci di resistere agli stress degli allevamenti di grandi dimensioni. Una tipologia di tori che non arriva da una sola linea di sangue. Nei più giovani, per esempio, troviamo Supreme (figlio di Maximus), Huck (figlio di Legacy) e Taos (figlio di Renegade).

 

 

In conclusione…

Nei miei trentatré anni di carriera lavorativa con Cosapam penso di non avere mai avuto una proposta così articolata ed ‘eterogenea’ come in questo momento, capace di soddisfare qualunque richiesta senza mai sottintendere al discorso produttivo quale priorità economica per qualsiasi allevamento, grande o piccolo che sia.

 

Max Brognoli